Tutte le banche, avrebbero perdite enormi sui bonds comprati quando i tassi erano 0%, ora che i tassi salgono, SE LI VENDONO

Può succedere alle altre banche USA o anche europee o alle banche italiane ? Tutte le banche occidentali hanno comprato centinaia di miliardi di bonds, sia titoli di stato che mutui cartolarizzati, quando i tassi erano 1% circa e ora che sono al 4 o 5% SE LI VENDESSERO PERDEREBBERO MILIARDI e molte sarebbero fallite. Questa non è un ipotesi, è il calcolo che la FDIC stessa americana, l’autorità che regola le banche, ha pubblicato questo mese.

Come leggi su Barron's oggi ad es, nel caso di questa banca di cui tutti parlano perchè in 3 giorni è fallita, la SVB, avevano comprato 91 mld di bonds di mutui cartolarizzati a 10 o 20 anni quando rendevano 2% o 3%. Ma con i tassi ora saliti al 6 o 7%, i prezzi sono scesi del 20% circa per cui perdeva 15 mld su 91 mld investiti...

LA STESSA COSA VALE PER TUTTE LE BANCHE DEL MONDO...se vendono i bonds, cioè se qualcosa le costringe a vendere i bonds in portafoglio scesi di valore prima della scadenza.

Questo qualcosa è il pubblico che toglie i soldi dai conti correnti che rendono 0.1% e li sposta sui titoli di stato ora che rendono 3 o 4 o 5%-.

In Europa sarebbe anche peggio perchè le banche specie italiane e spagnole, ma anche francesi, sono piene di titoli comprati tra il 2014 e 2020 con tassi più bassi di adesso per cui i prezzi sono scesi e sono in perdita per decine di miliardi, ma sempre SE LI VENDONO PRIMA DELLA SCADENZA

Le banche in europa hanno probabilmente (ma la BCE non lo calcola, come fa qui la FDIC in USA) più perdite sui titoli di stato comprati quando erano a 130 o 140 o 150 e oggi crollati a 115 (se parliamo di BTP). Per fortuna, a differenza delle aziende e dei fondi, le banche li possono classificare come "Da Non Vendere",o se vogliamo “da tenere fino alla scadenza” e così non appaiono le perdite a bilancio.

Se la BCE aumenta ancora i tassi può però succedere però una catena di conseguenze che forza le banche a vendere parte di questi titoli prima della scadenza. In Italia ci sono 1,900 mld che gli italiani hanno in conti correnti che pagano 0,1%. Quando i BTP AD UN ANNO daranno 3% o 4% la gente si può svegliare e togliere 3 o 400 mld dai conti correnti e sposarli in Btp ad un anno, che hanno poco rischio perchè appunto te li rimborsano in un anno.

Le banche saranno costrette, per fare i bonifici di questi 3 o 400 mld per BTP a vendere qualche investimento e cioè i BTP che hanno comprato con il QE di Draghi quando rendevano 2% e valevano 130 o 140 ma oggi quotano 115 o 120.. SE LI VENDONO PERO' HANNO PERDITE A BILANCIO PER DECINE DI MILIARDI.

Al momento, anche se su 400 mld circa di BTP comprati seguendo Draghi e con finanziamenti del LTRO..hanno 30 o 40 o 50 mld di perdite ai valori di mercato NON DEVONO MOSTRARLE NEL BILANCIO perchè hanno classificato i BTP come "da tenere fino alla scadenza..".

Se invece il pubblico si stufa di ricevere 0,1% e sposta i soldi su BTP ad un anno (poco rischiosi) che pagano 3 o 4%, costringe le banche, che perdono questi soldi, a vendere dei BTP ai prezzi di mercato invece di aspettare la scadenza e di colpo appaiono le perdite e parliamo forse di 30 o 40 o 50 miliardi di perdite solo sulle banche italiane.

Le Banche Centrali e lo stato possono intervenire ovviamente per fermare un crac bancario colossale del genere, ma in sostanza devono smettere di alzare i tassi di interesse e poi però le banche devono anche offrire di più sui conti correnti. Se però l’inflazione continua, i governi e le Banche Centrali devono per forza scegliere la strada dell’inflazione perchè non possono far fallire le banche.

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